TOM TOM
ho comprato un tom tom perché ogni cosa è buio oltre il mare oltre la città chiese e brutte opere jazz rock pop ovunque non c’è altro oltre il buio tutto è buio e le tue idee non sanno più dove andare
ho comprato un tom tom perché ogni cosa è buio oltre il mare oltre la città chiese e brutte opere jazz rock pop ovunque non c’è altro oltre il buio tutto è buio e le tue idee non sanno più dove andare
natale 13.15 sopra il porto di cagliari uscito col telefonino spento 22gradi mandano fuori tempo fiori piante e insetti al bastione st.bemy l’aria si fa musicale sorrido a due senegalesi con lo stereo a batteria lei è un pò napoletana salentina spagnoleggiante ed anche greca e siciliana mi spiegano che …
moriremo prima di finire il mutuo così nulla sarà nostro vorrebbe ubriacarsi almeno una volta prima di morire ride del fatto che non capisco niente l’ultimo cin è alla nostra salute e alle mamme strane perché sanno che incontrando la persona giusta non diventeremo mai come loro
il nostro primo incontro venuto a te a me a tua madre a i nostri padri contro il sonno del paese che prende corpo anche dal mio corpo fra stanze in affitto siamo arrivati alla sera fra molti visi perché è vero che l’amore comincia da una carezza senza resto
la luce a mezzogiorno ha idee chiare le ombre del duomo di cagliari a strapiombo sul porticciolo la mia nello specchio d’acqua cammina col suo vestito nero
arrivo e già guardo l’orario della partenza di domani alle 17.45 di nuovo verso milano centrale il cane sotto la colonna annuisce i biglietti del viaggio l’ospitalità per la notte la cena sono gentile offerta del bassista annunciano che il disco uscirà in primavera niente che possa durare
ognuno con la sua musica nella sua stanza un po’ brilli con ravel dimenticati rigagnoli d’acqua foreste venti verdi come siamo andati così tanto con le parole ingarbugliando all’inizio le avevamo sul più e sul meno arrotolate in giuste cause minuti contati dall’università alla fermata del bus dalla strada all’angolo …
dove le piogge debordano nei vasi di mare e le sbarre si serrano alle finestre le anime raggiungono il corpo dopo il casino della settimana ancora un’ora per parlare delle stelle fino all’alba col sole messo già lì fra il fogliame nel nostro unico giorno libero
quante ferite hanno chiuso l’ago e il filo trafiggendo e legando la carne col sempre si e il sempre no tessendo la volontà e l’urlo delle possibilità
guardo le pulizie invernali a un albero piscio a capodimonte alta 30 cm la luna brilla liscia le strade con la neve ogni finestra chiusa tranne la vetrata di una cucina in una casa fra case è già come ci fosse la luce accesa la pattumiera alla porta la lavastoviglie …