DENTRO / FUORI – 2

  Fuori: i tanti corpi a delinquere, la trama hessiana delle perle di vetro, l’estensione della nescienza assoluta, la comunità di destino o per destinazione

DENTRO / FUORI – 1

Dentro: l’africa dallo sguardo umbratile, l’emotivo prendere tempo, il vuoto o una luce sconvolgente, la logica fatale a cui sfuggire

CITTA’ ESPANSA (6)

Come un essere atavico, un fossile uomo dalla passività condotto fino alla negazione di sé concepisco la fuga dalla città abominio Scanso le geremiadi e sgommando riparto nel sereno, presente smog dell’iperciviltà Raggiungerò l’antro in cui il minotauro d’oro ha lasciato per me un posto accanto a sé.

CITTA’ ESPANSA (5)

Nella notte dei tempi in questa landa probabilmente si aggirava un Re Tirannosauro e tra il macro e il micro mondo c’era forse un accordo di selvaggia bellezza, una vivida intesa di destinale potenza.

CITTA’ ESPANSA (4)

  Dietro una curva a gomito c’è una casa che è un rudere di modernità decrepita sotto un cielo imperlato da luce tramontifera e traversato da nugoli di uccelli migratori Qui mi fermo e medito e cerco ancora l’euritmia dei giorni in cui correvo nel sole incontro all’orizzonte scintillante di …

CITTA’ ESPANSA (3)

Guido nel reticolo di svincoli e gallerie sino alle strade liminari dove la periferia si sfrangia e si perde nel nonluogo dei campi incolti, dei prati rinsecchiti La natura che circonda la metropoli onnivora appare apatica, come presa da asfissia.

CITTA’ ESPANSA (2)

Mi immergo in una folla di lemuri istupiditi, una vieta massa in cui s’alzano i carmi dei burini, le vociacce ingolate, le facce strapazzate, le teste scarmigliate, le vecchie irrancidite, gli anziani oblomovisti e scatarranti, i maschi sguaiati e pecorecci, le femmine truccate e nevroeccitate, i regazzini parolacciari, le pischelle …

CITTA’ ESPANSA (1)

Affronto il traffico della complanare nuova Respira cemento la città espansa Oltre le rampe si affaccia lo sterquilinio del recente quartiere popolare ZeroAlfa Palazzoni e Shopping Center e l’astrusa, seriale, opprimente edilizia dove ora abita l’humanità bassa assieme alla misera risacca degli emigrati nordafricani e mediorientali.

SETTE BIOMEMI FORTUNATAMENTE AMBIGUI (7)

AudiB14 – Evento 1203 – Ordine 375125 – Cod. Cliente b6cd55687b98Fe90 – 20:31 – Tot. 18,00 – il concerto si ammanta di silenzio, il suono si sottrae all’ascolto, una voce mi suggerisce che nessuno si può mai dire davvero innocente nella vita, anche se è una vita silente, evanescente.

SETTE BIOMEMI FORTUNATAMENTE AMBIGUI (5)

Reggimi il giuoco, implorava il prete miscredente che quindi mi catechizzava perché voleva la complicità pelosa del poeta. Che ti costa, insisteva, è tutta fiction come la tua maledetta letteratura, ma non gli davo retta, mi denegavo, io che avevo almeno fede nell’artefare i versi strambi, eterodossi, un gioco forse …