IL VESTITO BIZANTINO – 71

Incrinata da un bavero di spine Sono il rampollo acido del monte L’aurora buia di chi lavora Di chi divora calessi principeschi Nel sonno del cipresso moribondo. Do comunque adito ai passeri Di prendersi le mollichelle necessarie Al vivo canto che li tradisce belli. Il cacciatore a caccia sempre boia …

IL VESTITO BIZANTINO – 70

Il dépliant del mio occaso Sorpassi il tuo successo. Acceso alla monotonia Il minimo cero di una volta. Ora serpeggia l’amo del pescatore La scatola nera con la firma di morte Simile al presente boia. Tu dammi un trillo volatile Una lezione di fato da portare Alla cintola. Intonami la …

IL VESTITO BIZANTINO – 69

Appunti di sonnambula: chiodo fisso Fare della casa il mio chilometro stazione Abbandonata. Impera forte l’atroce Sciabola La scuola della cuspide senza parole Nella fachira ombra di resistere. Malizia il pipistrello sotto cimasa Conquistata alle rondini: il ritorno Non è garantito.

IL VESTITO BIZANTINO – 68

Voce lurida essere nell’àncora Dove il divieto è vita vieta Trasloco giammai in un altro Fato. Domenicale la rosa Genera tormento sfatto fatto Un’anguilla scambiata per cerbiatto. È mal tacito il sale Che uccide germogli E non salva i pani dalle muffe. Doloroso stato un panico di sole Eroso sonnifero …

IL VESTITO BIZANTINO – 67

Una spalliera dove stirare le braccia A croce dove avviene la cella del tempo E l’acqua secca d’agonia. Voglio prendere Il tiro per uccidere le cornacchie che mangiano Le uova di merli e di passerotti e di colombe. Gerle d’erbe intonacano la casa Il dispetto che si chiama stanza Con …

IL VESTITO BIZANTINO – 66

I doveri del coraggio affrontano I rantoli della fosca cometa Scatola vuota al sipario del nulla A teatro di stucco. A felicità di mensola I libri sbilenchi chiocce di sé a forza Di polvere. Di alma ritornami Bambino, gatto dagli occhi lucenti Da Nobel sul buio. Dove il sì risuona …

IL VESTITO BIZANTINO – 65

Nella paranza ho sopportato il mare Di sale velenoso. Scesa a terra sospesi La gioventù. In mano alla giostra d’orizzonte Salii i gradini per un giro Ma non bastò piangere oltre il selciato Per cigolare ancora compleanno E mi fermai per sempre Statua del caos scompiglio delle onde. La mattinata …

IL VESTITO BIZANTINO – 64

Un letto di conchiglie per tagliarsi i piedi E le notti stupidine della conca La cancrena di un attimo. Il dovere del giullare è rendere felici Gli gnomi. I calessi ossuti della vergine Del salto lungo non essere più vivi. Qui barcolla la nenia dello strappo Questo canuto cappio per …

IL VESTITO BIZANTINO – 63

Voce lurida essere nell’àncora Dove il via libera è vita vieta Trasloco giammai in un altro Fato. Domenicale la rosa Genera tormento sfatto Un’anguilla scambiata per cerbiatto. È invece tacito il sale Che uccide germogli E pani di muffe. Doloroso stato un panico di sole Eroso sonnifero non piangere Nel …

IL VESTITO BIZANTINO – 62

Eserciti di tombe il mio idioletto Chiama mamma ancora in vecchiaia. Balsamo lenente aver fine Nel lutto del beato angelico.