IL VESTITO BIZANTINO – 62

Eserciti di tombe il mio idioletto Chiama mamma ancora in vecchiaia. Balsamo lenente aver fine Nel lutto del beato angelico.

IL VESTITO BIZANTINO – 61

Gerundio abissale l’angelo Salatissimo grugno Resine senza boschi. In me moriva il senso del credo La giungla dell’armonia senza Scritture, solo un lascito La feritoia scarlatta del vanto Vanesio esteta di pianto. Appelli corsari credere La fiaccola spenta da tanto Dolore in coma. Nessun senso Di domani ci sarà al …

IL VESTITO BIZANTINO – 60

Secche braci le perdite Di non avere niente e Perdere. Le statue monche Gironzolano infantili guardano Ogni dono del polline amoroso. Eroso addio non verrò a cercarti Ancora una volta non voglio vederti Entusiasta di te che mi hai perduta. In un baleno di zoccoli bambini I giochi che coccolano …

IL VESTITO BIZANTINO – 58

Le rotte combuste lungo il sangue Rammentano apocalissi di culle Stazioni sapienziali fati embrionali. Nessuna lezione mi strappa dal panico Quotato dalla rendita di eclissi. Innamorata dal palio di giochi Venni venendo a disvelare il dolo Cronica maretta senza le conchiglie. Ora nel mare non genero vendette Ma sì vedette …

IL VESTITO BIZANTINO – 56

Marsupio in pio stare questo diletto Del giardino manicomiale mia la tregua Di abbellirti madre di ritorno Dopo la morte focale e redditizio Il diavolo loquace come un express. Squinternata diaspora la mente Dove l’approdo è oasi burlesca Scalo merci senza fragranze. Se a dirotto l’altare vuole fiori Qui i …

IL VESTITO BIZANTINO – 55

Autunno di erbe vuote questo inciampare Domestico e straniero comunque esule Dello stinco dell’angelo. Erbacce tricolori La via di casa senza stipi di segreti. Invece è sola l’asma di scommettere Alle corse il mio diletto finalmente D’immensi atleti il volo del vento Martirio secolare di ventura. Maggiore estate fu la …

IL VESTITO BIZANTINO – 54

Il rango ottuso della mia vita Fuso rotto al randagismo. Canestro senza fragole Le storpie faccende del dì Dirotto al pianto fetale. Lentiggini di baci ero quando Somigliavo al volto del rastrello Che spazza le foglie. Perimetri malsani questo stabbio Mescolato all’asma della gemma. Magari esco per dirti addio Figlio …

IL VESTITO BIZANTINO – 53

La loggia del sanatorio Uccise mio padre. Annunzio un rantolo Fratellastro. La stola della sposa È analfabeta, beata taglia Di una vita da scorrere A repentaglio. Stanotte È morta la mia gemella. Premessa il rantolo dopo.

IL VESTITO BIZANTINO – 52

Un nido abbandonato è il gran sopruso Delle vendemmie andate. Osteria di pane tutta mia madre Ma la gentaglia impera.