IL VESTITO BIZANTINO – 46
Miserrimo dispaccio la spada dello sguardo Qui rimasto ad odiare la sfinge che ci uccide.
Miserrimo dispaccio la spada dello sguardo Qui rimasto ad odiare la sfinge che ci uccide.
Non viene già più la rondine amicale Calvizie di un dolore senza tempo Quando giocava col mio talamo La lingua celestiale di capire. Impegno e struttura oggi lo scatolone Dove è nascosto il micio di casa Invece delle pallottole del suicidio. A mano a mano torni la vittoria Dell’esule campestre …
Veglia mi avviene come sonnambula Radice marcia facoltà alla deriva.
Col giorno in sudditanza Ammicca il dolore Pastrano estremo scempio nome. In un sordo teatro di avanspettacolo Cola la noia nel residuo del tempo Che boccheggia di più la vanità. Ora spezzo le fionde ad una ad una Per colorare i visi di calde vedette Quelle che calamitano le preghiere …
In un cantiere di prodigio Ho sfiorato l’Angelo: Gendarme di oggi la mia vita Squalificata nonostante Trillo d’Angelo la lotta del gioco. I dirupi dei suicidi Discorrono con le storie Ammuffite delle premorti. A muso duro l’esca di perdita Conquista il mio stato non fertile. Agio delle mosche il volto …
Speranzielle del lupo mansueto Aver vita un poco. E dove avviene Strage di agnelli opachi specchi Oscurati da chi? Oscùrati da te Per il presidio del viaggio senza rotta. Appena dentro l’esilio del respiro E’ erto l’apolide consiglio Di simularmi viva. Ride l’idiota e T’inquieta questa mansione con gli spilli …
Terre nere apolidi dì del sangue Letargie regine quali defunti Furori senza armi ma militi ignoti Vegliare le stanze sfregiate dalle famiglie Perfide. Tu da sùbito mi perdi Ché senza esilio non c’è santità Di nervi scoscesi resi prigionieri Di carceri ospedaliere di molti grovigli Quando uscire era l’esito del …
Con un giogo d’ombre Il bivio di restare Strampalata bavetta di neonata. Col calcio d’angolo il goal Non l’ho mai avuto Ma bestemmia di vuoto La catastrofe. Ferie al sole Le ho viste seducenti Soltanto ai soldati in congedo. Gelo di rammendo il mio stare Quasi un bagliore di dolo …
In un sillabario ho abusato Di me. Con il crollo dello zodiaco Sono apolide. Demente acquazzone Per sempre foro atomico. Mestizia del sole sono pallida Per somigliare al fantasma Asmatico per l’oltre.
Comparsa senza ordine di parole Vo del sasso l’eredità. In pancia mi metterò l’ossario intero Così che sia difficile al padrone Osannare chi muore. Astrolabio di finestre essere madre O padre, ma solitario comunque Il fardello di permettere luce. In cielo e sulla terra nullo il fratello L’età canonica di …