da OSPIZIO DI ADDIO – n.19

Morirò scorribanda di tanica Ubriaca. Bravata di nuvole rosse Sequela languida del nulla. Vago nel dolo di starmene vile Avamposto di attesa che venga Gracile l’affamata stazza. Cara agli dèi la morte giovane. Tetra voragine il sillabario muto Lo scempio della bile in giro intorno Alla paralisi d’onta in far …

da OSPIZIO DI ADDIO – n.18

Con una risata d’ospizio Ispeziono la morte Terrazzino di suicidio tentatore Sporco alambicco chiusa purezza. Valico le ore con le gambe zoppe Bitume il sangue che si allena A crisantemo. Modernità d’arsenico Compiere gli anni con catafalco Di vera con il sangue nero. Eterni fati le nudità trascese, viltà di …

da OSPIZIO DI ADDIO – n.17

Lotte di asfodeli Per campare un poco Senza le tombe immense Oltre il senso analfabeta. Sgabello per l’ultimo arrivato Fraziona identità connette enigmi Senza migliorare le zone canute O i brevetti delle culle. Loschi individui svenano le tenebre Così il silenzio nano di capire Irride la povertà dell’ombra.

da OSPIZIO DI ADDIO – n.16

Malia di malia uscire di tana Quando il vento trasporta le spore Per fecondare la meraviglia Dell’oasi vermiglia. Tu, amore, mi fosti solo ventaglio, La carneficina del secolo ristagna Sotto le galassie di sassi e fruste. Atroci velleità le cosce del tempo Prodotto d’odissea campare A pieno titolo sotto un …

da OSPIZIO DI ADDIO – n.15

Ho asfodeli per collana e orecchini Eppure non mi decidono a morire. Nella toppa di casa vado a stento Mi oscura la nebbia l’erba voglio Così con cura mi abbraccio bambina. Ho la fine del conto vado via Girandola fatale stento unico Finalmente stanato il sangue.

da OSPIZIO DI ADDIO – n.14

La mimosa appassita Si è oscurata, Sangue grumo il passaporto Passato remoto di sé Che qui fa da paraurti Inutile. Compleanno di catastrofe Aggiungere una strofa alla poesia Lago silvestre gatto abbandonato. Paccottiglia di sguardo il panorama Ramingo, goliardia quando si nasce Urlando. Ora è morta la luna Sillabata nel …

da OSPIZIO DI ADDIO – n.13

Al vuoto della casa Mi battezzo anemica Scorta del falso stato. Fu la gemella la meglio Gioventù del lupo docile Lesina di poi quando Ne svenni. Ora l’atroce Saggio inventa lo strascico Di restare arresa darsena. Imploro le catene di marzapane Per eruttare morta.

da OSPIZIO DI ADDIO – n.12

Ha le mani da gallina ché spudorata La perdita del tempo la brevetta salma Mansione inutile per chiunque Ennesima non ultima zattera affondata. Affoga lo stolto lunatico Queste stoltezze gratis all’affanno Al faccendiere scaltro trono in barzelletta. Miraggi di diaspore le lucciole Van via a stretto giro d’enigma Maree di …

da OSPIZIO DI ADDIO – n.11

Svenderò l’ora inquieta La strofetta che resta ai moribondi Basata sul cancello sbarrato. Avaria la flaccida diagnosi È morire che avventa l’unghia. Tanto bracalone l’eremo ferale. Lacrime di sortilegio esser Stata figlia di pazienze nulle Frodi le elemosine fin da sùbito. Le grotte avvengono padrone pessime Scismatiche le rotte di …

da OSPIZIO DI ADDIO – n.10

Le ruspe del passato l’autentico Tic l’attesa di scomparire Tutta ritta sull’attenti. Topi e destini frantumano Chiunque tocchi con mano La rondine mortale pressata Al suolo. Figlio di solo enigma Chiederti perdono nel dono Che qualcuno riconosce Allo scempio di nascere. L’amarezza del duolo Ometta la tetra staffetta L’origine nuda …