IN ORDINE SPARSO

Assisto al crollo della villa barocca per fermentati vaghi infiniti nel parco. La montagna di depliant è franata dal piano nobile, andando fuori di sé, fuori garante, contro il cedrus atlantica. Zampettano le ragionate ipotesi, mentre i conigli sloggiano in radura. Estinta la paura del ringhio è libertà per tutta …

AVANGUARDIE?

Dormire con la testa in fontana, fessura o escrescenza ne verrà? Una lamella? il residuo ultimo del sogno! Le pagine metalliche si fanno aratri immobili sul prato. Errori di protervia ma la stessa luce alla stessa ora a questa latitudine? Nati tra gli ingredienti soppesati risanarsi fuori ricetta con meno …

L’ETA’ SQUASSANTE

I nasi scansano l’aria fredda, più di quattro sopracciglia per gli occhi tondi e le nere pupille di sguardi in processione, in fila lungo il decumano da molte ore. Respiro. Malgrado le previsioni, il colosso s’è schiantato spappolando l’abitato dei tempi certi. Respiro. Dentro la città viaggia il trasloco di …

COCCIOPESTO

Colorano, graffiano, disegnano i muri della via un coppo ammorbidito, un erpice romano, la punta estrema dell’anfora, restituiti dall’aratura del pianoro. Datate tempre che i vermiciattoli aggirano, e le talpe sputano dal proprio foro. Prima che il dilavato frani altrove, prima che il papavero infoltisca, si va per cocci sprofondati …

FALSETTO

E’ sparito lo scalpo della Croda fagocitato dalla florida vitalba, schivando il pungitopo noi e la volpe, pioviggina. Crode su crode traballano sul falsopiano del colle e finalmente si sbilanciano alla vasca da bagno della soprano cinese che triciclando domenica partì.  A conti fatti qui conglomera il misfatto di vocalità, …

MISHA SUKYAS E AFFINI

Pagine sminuzzate dalla forbicina nottambula, radiate progressivamente dall’indice ritaglio su ritaglio, sono rimaste nell’ombra del tomo. Il terzo scaffale  aveva dato riparo alla silverfish piena d’appetito, a tutta la sua famiglia e poi all’arrogante forbicina che s’era insediata al centro dello stesso materasso. Mandibolando e sforbiciando si estinsero le frasi …

LO ZUCCHERO BRUCIA

La caramella in bocca non finisce di ingombrare, incolla le parole mai dette alle solite stampelle che tramano sul piede. Il brodo dolce convince con salubri intenzioni e resta ancora fuori il dirsi verità esentasse, ritenute e detratte in dichiarazione, graduate pronte all’uso, verità così mute da essere assolute.  Perciò …

BOSCO VERSO FORESTA

Forse sono gli stessi. Per anni avvertiti negli appostamenti fuori visuale, immaginati dietro il cespuglio, dietro il tronco. Associati nell’incognito, prospicendo occhi innanzitutto e tutt’intorno a me. Me li son fatti al seguito nel bosco, foresti compaesani delle selve, scivolati dentro una mezza storia e rimasti ad occupare il posto …

O-MAGGIO

Le mani pelosette fuori da maniche lunghe prendono apostrofi  in riga, parentesi in serie e multipli a capo. Le unghie smantellano soprastrati in collasso e briciole d’argento volano tra sabbia e terra ora sì ora no, insolubili poligoni negli occhi. Devia l’immagine la marna sciolta che sposta a valle le …

RAGNATELA

Squadre per angoli sulla pagina gradiscono attenzione per farsi punto esatto. I concavi s’ingolfano di rimasugli, autosostengono il pensiero se all’improvviso prende luce dalla finestra il loro abbozzato inizio. Tengono manie del tutto in occultamento e dismemoria o vago bello ritornello wabi sabi che aggrazia le pantofole scucite ([{Occhiaie nel …