RITROVARSI

ritrovarsi nell’improvviso scatolare oltre gli argini di memoria accadde il buio e (r)esistenze del nulla travolgendo l’immoto puntuale       (da CONTRASTI, 2012)

interpun(i)zione

le prime a morire furono le virgole. stipate in una valigia strette strette legate tra loro di nodi scorsoi sparirono dalla pagina. subito dopo il punto interrogativo e l’esclamativo decisero che era arrivato il momento di non fare domande non c’era niente da esclamare. delle parentesi nessuno si preoccupò più …

SETTEMBRATA (5)

Ironia della sorte, l’escamotage assume sembianze di palcoscenico (ramato, sinuoso, morbido), oppure di criniera che sventola nascondendo agli occhi geometrie ammaliatrici che si susseguono tra gli scaffali. E tu, che sei regina indiscussa di questo girone infernale, lussurioso e sofferente, te ne resti in disparte in un angolo in silenziosa …

da I GIORNI QUANTI (92)

I difficili giorni del ritorno. Perché niente vada perduto. Non della mia biografia o esperienza personale ma, in un certo senso, della biografia delle cose. Quello che mi accade è tra i miei occhi. Sottoterra la marmellata nera avanza, come un vulcano si è svegliata, ha ripreso a lievitare. Bisogna …

ELEGIA DEL LIEVITO-MADRE

Lecce non è un’ombra dell’inutile ma costanza degli addii e labirinto di segretissime terrazze.   Speciali, al Sud, le terrazze strette o vaste in cima alla mattinata, poi alla notte: la luce canta tenendosi le mani in grembo e la terza mano ad accarezzare la mente così per libertà e …

questo luogo (da INSETTI 2002)

respiro vento e sole in quest’aria ho la città maggiore più vicino della città minore fuori dappertutto mi allontano dalla città minore   in questo luogo che si dilata il freddo mi tenta le mani per caso vedo una cincia che saltella sul marciapiede la guardo e non ho teorie …

ERBA ALTA 4.0

Sono furbi gli spadini conficcati nell’azzurro e insidiose le nervature taglia dita. Lungo le prese numerate circuita il colle (dossi ÷ doline) nel loro angelico diniego ad essere singole forme ma unico orizzonte, su funghi buoni e cattivi, su volpi, su oni corpulenti. Il signore dei ferri arrugginiti tra loro …

20

oscilla   avanti e indietro nella pianura alluvionale                                      guardano con gli occhi di un erbivoro poi viene decompressa   e di nuovo fortemente compressa                                       in questi mesi di troppo  poi diviene apparente la regolarità della stratificazione          strati omogenei   fitti senza spazio per altri vegetali

AL SOLE

Avrei potuto scrivere un poema o un romanzo, invece ho dilapidato i banchi di nebbia che ho ereditato e sono qui al sole ad aspettarti. La casa da dove sono partito è lontana, ma qui, senza casa, stiamo tutti benissimo.

CAVALIERE

dove la sera si radunano centinaia di centimetri inutili di fava dove gli ormoni inzaccherano vetri e tappeti dove la sera si sperpera la cultura del pianeta a suon di prende un Campari commendatore gradisce un pakistano coi baffi, un’anafora?