albe # 34

che poi è come jungle fest. un sobbarcarsi del ritmo, altrimenti nulla gira. della tribù. alla fine mentre aspetta gli autobus sogna i treni, i taxi. sul taxi sogna di avere abbastanza gambe per andare a piedi molto lontano. senza fermarsi. beve un gin lemon pensando che lo champagne di …

LAMPADINE

Prima di uscire di casa ho svitato tutte le lampadine delle mie trecento stanze e con pazienza le ho grattugiate a una a una ricavandone una forfora di vetro. Poi ho rovistato nei cassetti fino a trovare quello che cercavo: mastice trasparente col quale ho incollato i piccolissimi frammenti ricostruendo …

FIGLIO, NIPOTE, NUDITA’ MIA

Non c’è millimetro quadrato della sua pelle che adesso non cerchi di avere ragione. Capita sempre più spesso che una zona del sincipite, o del naso, la pensi in maniera differente dal tallone, da un qualunque dito o dalla pianta del piede; o che un lembo della coscia, o della …

da I GIORNI QUANTI (85)

Qui, in terrazza, sembra che tutte le piante corteggino il vecchio frigorifero, ormai funzionante come sgabuzzino. Morto da sette anni. Ma è un Bosch. Fascino delle grandi marche. Fosse un Ariston il ficus beniamino avrebbe trotterellato verso l’angolo opposto, invece che strusciarvisi le spalle in deliquio. E inoltre, come tutti …

STANZA 325

ogni mattina mi porto il nome fuori e controllo di aver chiuso bene la porta e di avere quarant’anni. il mio vicino getta da mangiare ai gatti e sono anni che non conosco il suo nome e che saluto i gatti. quante cose un’abitudine una chiave certo l’ombra che segna …

Animalario (16) – STALLONE MARINO

Lo stallone marino è un cavalluccio marino extra large che ripete di continuo: “Il nostro target sono i giovani, puntiamo tutto su di loro”. È in grado di pronunciare la frase in otto lingue diverse, tra cui il gaelico scozzese. Ancora non è chiaro come mai si esprima al plurale …

COROLLARIO

Tutti gli steli s’inerpicano verdi, tutte le foglie respirano e ingoiano fiato, il fiore – i petali bagnati di linfa, il pistillo, la corolla – sboccia, ma tu, Maria Venere piangi, piangi e sfettucci cipolle. Mentre la genovese s’ammalvisce di tegame, i ricordi premono contro le palpebre e il bollo …

K., 14.11.94

Forse tornerete nuovamente , signorine-poesie. E allora le cose, tutte le cose persino un confetto, offriranno nervosamente il loro senso più segreto. Forse ritornerete in un mattino furioso con tutte le rose selvatiche che ridono. Oppure una di quelle sere bizzarre quando i minuti tirano di scherma e le labbra …