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In quest’esilio dalla vita d’azione e produttiva che avrei desiderato, in questo riposo forzato ed ossessivo, in questo limbo quotidiano (che in realtà è un paradiso infernale, in cui il vispo dolore profuso dal mio impegno è andato perso per intero) sono ogni giorno in vuota compagnia d’un fallimento pneumatico, …

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Se han paura della disperazione preferiscono ignorarlo; quindi solo i militari prestano attenzione al suo continuo blaterare (quello maniacale di un povero demente che avendo studiato, forse troppo, la meccanica dei quanti, ora mugugna, a ritmo ossessionato, un’orribile canzone: è l’Aria, com’è ovvio, sulla quarta stringa ed è così che …

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Alzandomi di botto da sogni invasi di “dentacoli” –aguzzi e avviluppanti–, all’istante m’accorgevo, autoironico sul serio (mi “risi” conto, dunque; mi risi contro?), che l’adagio popolare si può riscrivere così: “Il cuore batte, dove l’anima duole”.

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Al volante delle mie speranze (e ciascuna è un’automobile sportiva), io sfreccio imp(r)udente e per troppo entusiasmo non comando a dovere la forza del motore. Anzi da essa mi lascio comandare. Così alla prima svolta de-raglio come un asino che dell’arte di guidare nulla sappia o riesca ad imparare. Sempre …

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Gordon Pym. Subdole, ambigue e doppiogiochiste (ti portano a destra, ma anche a sinistra; ti mandano avanti, ma pure all’indietro) s’accaniscono le strade intorno ai miei pensieri, investendo le mie idee. Meglio, allora, imboccare il cielo.

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Eviterò i nazi-bifolchi di provincia. Ma per quale via? Sembro un condor, io credo, mentre accovacciato sui bastioni del tempo osservo dall’alto le strade scolpite o impresse nella terra, come incarniti o graffiati nella roccia erano i geroglifici di Arturo Gordon Pym. Subdole, ambigue e doppiogiochiste (ti portano a destra, …

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Deciso a morire quella sera stessa, chiuse il bigliettino con la parola “addio”. Ma spinto dalla sua natura di scrittore, e soprattutto d’ossessivo-compulsivo, prima d’afferrare la pistola iniziò, meccanicamente, a rileggere e rimanere scontento. Così, a furia di correzioni, il bigliettino divenne un racconto, già prima dell’alba; e poi pian …

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Cariche di adrenalina mi esplodevano nel sangue: erano bombe di profondità. O quasi, almeno. Come i sentimenti non autorizzati in genere, nel frattempo la notte infuriava davanti alla finestra. E nacque così il mio sistema nervoso: ogni neurone, una perla avviluppatasi ad un frammento di rabbia. Per isolarlo. Neutralizzarlo.

AL MONDO

Al mondo esistono persone che non sanno più distinguere fra vero e falso: ecco perché indossano il proprio volto (quello autentico) sulla quotidiana maschera sociale.

NELLE VENE

Nelle vene m’installo un liquido allucinogeno, che mi suggerisce proprio ora una notizia-bomba, in esplosiva per voi: i corvi sono pipistrelli diurni, nei film dell’orrore. E considerando che da una vita di partenza un esercito schizofrenico mosse compatto, come un sol uomo, sino alle mura del fato –per poi gridare …