UN TUTTUNO
Un tuttuno Col deserto di teste Con i virgulti stempiati dal vento Con le instancabili formiche Con la polvere arrugginita Con il cappello che porta a spasso la testa Ancora tu Un mozzicone di ciao per farti sorridere
Un tuttuno Col deserto di teste Con i virgulti stempiati dal vento Con le instancabili formiche Con la polvere arrugginita Con il cappello che porta a spasso la testa Ancora tu Un mozzicone di ciao per farti sorridere
Dovessi perdermi Né acqua né saponi Lubrificanti Capelli unti Pelle disintegrata Custodita da vestiti disintegrati Unghie nere Nuovi odori promettenti Odori della solitudine Dovessi perdermi Saprei ritrovarmi
Aldila’ della finestra Sbiadita nel corpo Su scarpe senza piedi Che tracciano un percorso Alla ricerca di un corpo Fuggito nell’alone tiepido Della luna Aldiqua’ della finestra In attesa di un corpo
una passeggiata tra 91 e 96 anni movimenti lenti incollano l’aria a carezze funamboliche da mani ossute viottoli pietrosi fuori squadra costellate da macchie solari le due facce una fitta rete di comunicazione si capiscono in volo inseguendo fatui discorsi urla senza bocca si dividono la cura delle necessità interrotta …
il vento sfoglia il libro sul grembo il mento sul petto le mani forano il vuoto la poltrona di vimini regge il gioco soppesa i racconti del libro soppesa il corpo il dondolio delle braccia la donna guarda l’andirivieni delle pagine il corpo sempre più assente esaspera la postura si …
torna dall’Egitto un dattero succoso lei è bella lo carezza con lo sgardo ha paura di toccarlo paura che possa non essere vero i figli spacchettano i regali lei nella bolla d’aria la carezza la mano nella mano si allontanano gli ” oh ” dei bambini
lettura scrittura visioni parole che ti guardano ti respirano ti macinano l’unasull’altraprimadell’altradopodell’una la sorpresa Francesco istillava curiosità gioia pazienza per la parola scritta da cambiare aggiungere stravolgere il tessuto vestiva l’idea in letargo nello spazio-tempo vestiva l’idea che passava per caso la faceva parlare ridere viaggiare sorprendeva l’autore si arrabbiava …
dalla finestra il pesco si sfoglia nel silenzio immerso nella vita senza tatto petali segni di assenza si adagiano sull’erba macchiata di primavera coperta per corpi invisibili lontani da una carezza un urlo sordo da ogni filo d’erba al tocco del petalo rosa
l’immagine la precede passo passo la segue ticchettio di note taglienti dentro di sé nidifica un urlo persistente gioca a nascondino appare l’immagine scompare l’urlo che rincorre l’immagine che rincorre l’urlo non può cacciarli non può tacitarli lui l’immagine lei l’urlo
quella notte senza luna due grosse ombre seguiteattorniate da piccole ombre guadagnano il viottolo ombre nere la casa insonne ascolta il silenzio musicato dallo scricchiolio di passi sul secco pietrisco lei si irrigidisce spalle al muro una porta appesa alla paura si chiude su sé stessa respira nella coppa delle …