un granito opaco
la cornice delle finestre al primo, al secondo, al settimo piano
interi palazzi sigillati da tapparelle color merda
le foglie sul marciapiede, le piante
c’è un chiosco di giornali in vendita
ci voleva una foto al chiosco
pazienza
è qua che bisogna stare
alle 02.11 del mattino
non c’è un prima
c’è la fermata, il palo dell’autobus notturno
pensi che l’arredo urbano sia scadente
ti piacciono solo le foglie
quelle ti piacciono
schiacciate sul marciapiede, nel bagnato
lì intorno non c’è nient’altro che ti piaccia
ha piovuto, l’umido
freddo con addosso lana leggera
i palazzi sigillati da tapparelle color merda
dentro la gente che dorme
che domani si lavora
stare zitti, il palo della fermata tra il sonno di quella gente che dorme
granito opaco
in giro non c’è nessuno
però una foto ci voleva
il telefono scarico
pazienza
la voglia di fotografare un chiosco di giornali in vendita
mentre si aspetta un autobus notturno
il senso non c’è
chi se ne frega di un chiosco in vendita
l’arredo urbano è così scadente
le foglie sul marciapiede bagnato, quelle vanno bene
sono le 02.22
(…)
sul notturno ci sono dei negri coi pantaloni strisciati di sporco
non guardano niente di preciso
occhi concentrati nel vuoto
penso che il vuoto sono gli occhi dei negri su un autobus che viaggia di notte