– come farò se non ci sei
– eccoti qui con me
– come farò se tra mezz’ora un orgoglio mi cuoce a fuoco lento
– il corridoio mi porta non so dove
– come farò se non m’importa di me senza te con me
– come farò se sono già pronto a cantare la mia sola birra
– come farò tra il lontano e il vicino ugualmente cresciuti accanto a me
io cresco e decresco disordinatamente
– come farò se non sfondo subito con un bastone la tua cassa toracica
– come farò anche da solo
muovendomi velocemente
– come farò da sazio quello che faccio da affamato
– come farò sugli scalini
uno dopo l’altro variano d’altezza
altissimi gli ultimi due
– come farò chiuso il libro
aperto il minestrone
al sole della mattina
dei primi di un giugno semiartico
– come farò pervaso di stizze
che mi fanno prurito
sul dorso del naso
già escoriato per insolazioni
– come farò le domande alla montera in questura
– come farò sul mio tavolo il nominativo
non può uscire arriva e si può mettere
se si mette dico tutto questo allo scoperto
quest’esempio che non c’é si vede
se noi dobbiamo mandare giustamente
dentro solo in questi casi tu sai perché
ora qua abbiamo l’originale della parte
scritta da clara ma subito coperta