Prendi il mio cancello
E cancellami. il campanello
È muto: rattoppo quel che resta
Con la strafottenza del disperato
Comunque in punta di piedi.
Cafone sotto stazza di santità
Rimane il fonico rancore
Di esistere sterminati.
Poi il rampollo ustiona le meningi
Per raccattare un po’ di affetto ancora
Contro la dinastia serpigna.