Stamattina, alle sei, dal ponte ho visto alcuni ragazzi rientrare dalla notte. Sono scesa
sottocoperta. Fuori fa freddo, è piovuto e per oggi danno tempesta. Io ho la febbre. Voglio
leggere Grünbein e Rodari. Iniziare a scrivere il libro con mia figlia. Provo a essere molto
ordinata. “Come se il tempo ordinato ci rendesse meno inermi, meno crudeli.”
Che cosa succederebbe se, domani, al mio risveglio la barca fosse circondata da cemento
armato.
“Shiva è buono – velenoso, azzurro,
una galassia brillante”
Ieri, mi ha punto il polso una noctiluca. Poi, ho visto due stelle cadenti. Allora, è saltata
bordo una balenottera, e quando sono uscita dalla mia camera per dirle di andarsene, si è
nascosta.
Noi stessi, ogni anno in crociera nel Mediterraneo. Noi che ci conosciamo a vicenda, ci
conosciamo con i nomi delle barche, e ci incontriamo con cadenza regolare. Siamo ospiti
in questo recinto dentro cui “ci accoppiamo, separiamo, ritroviamo. Sono questi, i grandi
momenti teatrali della vita quotidiana”.
Corvus Albus. Quale messaggio mi porta il corvo sulla seconda crocetta? Le sue penne
sono ricoperte di stelle, e mezzelune color blu notte. Malphas, se evocato, appare come
un corvo. Lo scrittore greco Porfirio, nel III secolo d.C., scrive che è possibile acquisire
poteri magici, mangiando il cuore di un corvo.
se è vero che ogni momento concreto occupa un luogo concreto, quando ormeggio
all’ancora, in una rada, in un golfo, non so intuire dove stia la mano nel buio, non dormo,
non mi sveglio
Le caviglie nell’acqua gelida. Le fotografie sulle bancarelle al mercato delle pulci. Il cielo
azzurroghiaccio. Ho voglia di studiare il mio manuale di scacchi.
Ho pescato col retino:
una noctiluca
una cassiopea
un pesciolino.
Lezione di biologia.
“ci sei, non ci sei – tu come chiunque altro”: what does it mean to live a finite fragile life
in an infinite eternal universe?