DIDASCALIE 1

  1. Leggere a volte è una sconfitta; è arrendersi a una corrente diversa, o contraria. Come se rifiutassi di seguire un pensiero, per paura di scoprire dove va a finire – per paura di scoprire che non finisce, da nessuna parte, che solo gira su se stesso finché non ti consuma.
  2. In questa parzialità aforistica, incompleta, contraddittoria, c’è la stessa essenza di cogliere, in treno, solo alcune parole che conosci della lingua straniera parlata dai vicini di posto,
  3. mentre fuori scorre la campagna nell’alba e grossi uccelli molto bianchi assorbono immobili il primo calore.
  4. Tornando al tuo vestito, a pensarci bene, a volte mi ricorda un premaman, a volte quei tagli etnici larghi, sciancrati.
  5. Ci fa sempre sorridere dire “premaman”.
  6. Dormi sulla mia spalla e cerco di muovermi il meno possibile. Le straniere accanto si fanno un selfie sporgendo le labbra.
  7. Una facciata di casa coperta dall’edera, con le piccole radici a ventosa saldamente attaccate al muro esterno, ricordo qualcuno – qualche vecchio esperto di tutto – dire che a lungo andare l’edera rovina le case.
  8. La ventosa tira e raggrinza l’intonaco; destabilizza il cemento, lo perfora; risucchia l’aria e dissecca le persone che stanno dentro.
  9. È per questo che le case coperte di edera sono quasi sempre vuote. Anche questa lo sarà presto, ero bambino, avevo una bici nera e gialla con le rotelle e le ruote di gomma piena, davanti al muro di mattoni a vista che appena è stato intaccato dalla pianta.
  10. Mia madre annuisce appena, con gli angoli della bocca tirati lievemente in giù, in contenuta ma sentita disapprovazione per avermi sentito dire parolacce – non mi ero accorto che era lì sul portico, col pancione, seduta sulla sedia di plastica a fare le parole crociate.
  11. Poco prima di andare via.
  12. Passa qualcuno che parla francese, hai un sussulto.

 

 

 

 

 

 

Immagine tratta da W. Kahle, H. Leonhardt, W. Platzer, Taschenatlas der Anatomie für Studium und Praxis, vv. 2 e 3, Stuttgart, Georg Thieme, 1979

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

L’ANIMA DEL GATTO 6
Si disse tra noi arancio trifogliato spinosissimo e fu già sopra ad ogni ramo, attendeva già al mappale dieci della Read more.
STORIA DI GIOSTRAI (6)
Giostraio o giostraia (il che significa anche idraulico ed elettricista e meccanico ed ebanista e bigliettaio … ), vita di Read more.
GLI OCCHI DEL MARE COME FOGLIE
gli occhi del mare come foglie non si attaccano alle mani dopo la cottura. le onde maligne e pallide dicono Read more.
ANGOLO DESTRO PAGINA 31
Da quando ho letto di quell’uomo che amava volontariamente dimenticare tutti i nomi, ho cominciato a conservare le parole con Read more.
WALPOLE
L’ultima scalpellata ha spezzato il ciglio sinistro fino a sotto il seno ascellare. Succede ai folli che bramano la perfezione. Read more.
IL PICCOLO JOACHIM ASPETTA I GENITORI ALL’UFFICIO SPIAGGIA 7
Il piccolo Joachim aspetta i genitori all’Ufficio Spiaggia 7, è biondo e indossa un costume blu scuro. L’annuncio viene ripetuto Read more.
ORA IL SILENZIO
ora il silenzio impone ossessione pragmatica omnia forse inspir’ando two lights two lights e il coraggio ululato a paure pure Read more.
Tentativi di golpe fungino. 2
. del poco cinema avvistato] del miraggio mondialpol promemoria] acutil bromometil vista lago della città serve lo scalo un ciclo Read more.
da I GIORNI QUANTI (110)
“Siamo troppo lunghi dentro letti in asse, o troppo accucciati nelle poltrone tonde. Eppure avevi belle spalle, poco fa.” I Read more.