Tra i moscerini della frutta l’Emmo è l’unico che abbia imparato, per ragioni ancora ignote, a contare da 2 fino a 23. L’1 non lo calcola, sostenendo che gli antichi greci non lo consideravano neanche un numero. Per via di questa sua abilità è molto presuntuoso e si rifiuta di mescolarsi coi comuni moscerini, che considera insetti volgari e ignoranti. Sceglie invece la compagnia di altri Emmi, con cui forma sciami riservati ai soci. Alla frutta marcescente, che non tartisce affatto, preferisce quella fresca, meglio se sistemata in fruttiere in porcellana di Limoges dipinte a mano. La vita media di un Emmo non dura che un paio di settimane, durante le quali le femmine si accoppiano ogni quarto d’ora deponendo subito dopo 1 unico uovo, che però non calcolano, sempre a causa della faccenda degli antichi greci.
Alla stessa famiglia dell’Emmo appartiene l’Emmero, moschino rosa shocking del Borneo,
avvezzo al fisting di gruppo e al bukkake.
(da ANIMALARIO, 2 – inedito)