Contro la retorica del “contro la retorica” del Foglio che ha scelto di infilarsi dentro un cul de sac trasformandosi in un Bastian contrario poco convincente. 1) Sbagliato credere che il punto di vista opposto a quello comune sia quello vincente solo perché è il più affascinante, ogni partenza in cerca di fortuna è un fatto doloroso e indifendibile, inutile tentarne una promozione solo perché parliamo di laureati e non di minatori di carbone: si chiama emigrazione. 2) “Quello che non viene detto sui millennial che lasciano l’Italia – W i cervelli in fuga”, di Piero Vietti, il F. del sette ottobre 2016, non è una radiografia della realtà, anzi. 3) Una ragazza che conosco, giusto per fare un esempio fra i tanti che potrei fare di storie praticamente uguali, dottore in architettura con 110 e la lode inglese perfetto spirito avventuroso cervello ultramillennial andata a Manchester piena di aspettative, ha rimpianto casa propria per due anni buoni e da lì non faceva che inviare curriculum a enti e aziende italiane sperando che qui qualcuno si accorgesse di lei e di quanto fosse stato disperante perdere anche il minimo sindacale. 4) In termini immigratori, concludo, giacché stiamo citando il Regno Unito, l’Inghilterra batte la Repubblica italiana 165.000 a 24.000. Come mai i giovani cervelli inglesi ci tengono tanto poco a mettersi in movimento? Forse non sono abbastanza millennial?