FAGIOLI, ALBERONI E LA DURATA PENSIEROSA

Massimo Fagioli sosteneva, contro Alberoni, che il piacere vero non è l’amore né tanto meno l’innamoramento, piuttosto il grattarsi per liberarsi dal prurito, la minzione o la sua solida sorella, questi sì, piaceri pieni e assoluti. Fallimentari categorie aristoteliche, avrebbe replicato Francesco Bacone, “oscuri idoli di una qualche sotterranea spelonca”, la storia di fatti particolari elevati a universale. Fagioli trascurava la complessità: il cruccio e l’inganno, la fatica dello scalatore, il terrore e il tremore kierkegaardiano, la concentrazione dello scacchista che trasferisce il cervello nello stomaco: niente affatto nemici del piacere, al contrario, suo carburante naturale, potenziato da naturali, spesso incalcolati, additivi. Trascurava che la durata pensierosa – opposta alla “tetra meccanica dell’atto sessuale”, come conciava Gadda, che sfocia dopo tanto lavorare e sudare nel minimum eiauculatorio – è il diesel del piacere.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

ELEGIA A CHIUDERE
Lecce non è, ma sta città dei nodi a moltiplicarsi di parole (si fa sofisticatamente pitturare lo sguardo).   Poiché Read more.
BENGALA 4
Come se fosse è. Silicio isolante diamante, effetto legno, sublimato ink-jet e poi cotto. Come il cucchiaio lucido/opaco/in mondo o Read more.
la fine dell’esistenza e come spenderla
la fine dell’esistenza e come spenderla (fonte: un armadietto pieghevole): l’opinione è entusiasta tra chi lavora scalzo; per i più Read more.
NOME REGIONALE DEL TARLO E DELLA TIGNOLA
L’ossessione del signor Pappa Piettila per la vita dei pescespada ha quasi del leggendario. Lo racconta la moglie. Lo raccontano Read more.
alla Follia di Banvard 6
In questa scena del film, i due sconosciuti producono produciamo, abbiamo le immagini per evocare e rendere presente ciò che Read more.
un teatro (VIII): un abitato di universi in silenzio
osserviamo le rovine, i grandi palazzi un tempo eretti, oggi non più alti di una mano, così prossimi al livello Read more.
SETTEMBRATA (12)
Garriscono al vento con frastuono assordante, le bandiere delle convinzioni scivolate via con gli anni. Non resta che un vestito Read more.
Onirica η
Mi sveglio di soprassalto dentro un sogno. Apro gli occhi e dinanzi a me c’è il mio cervello: una lastra Read more.
da I GIORNI QUANTI (100)
È straordinario ma non possiamo farci niente. Che il Governo approvi. È la manovra finanziaria. Ragazzi ci vediamo dopo il Telegiornale. Read more.