C’era un formicaio. E c’erano milioni di formiche – quale portava un semino, quale una briciolina, quale una grossa cacca di pettirosso. Ce n’era una che stava in disparte, mogia, e non parlava con nessun’altra. A tratti esplodeva in risate convulse, da sola, senza motivo – solo così: perché le veniva. Le altre non la degnavano di uno sguardo – la conoscevano, sapevano che era un po’ fuori d’antenna. Non le facevano niente, ma la isolavano e la trattavano con disprezzo. E lei, per ripicca, morì – come muore tutto, in questo fu conformista.
Strano però, andare da uno che sta morendo e urlargli che è un conformista, no?