Nella geografia delle tenebre si infittisce
il disegno di luttuosi destini che investono
almeno un paio di generazioni poetiche
Contingenti di avanguardie o retroguardie
non più cogenti o severamente obbligatorie,
forse pervenute al blackout terminale
Il limite si associa al dolore, la trama imperfetta
è nel trapassare che scopre la insostenibile labilità
senza misericordia del rapsodico umano esserci
Furono fatte molte promesse, ma mancavano
delle fondate premesse, ciò che si taceva
tra disordini varî, ansietà, saturnini malumori,
contorsioni, rabbie e dilemmi progressivi
che non invalidavano il senso ultimo delle ricerche,
né la solitudine smagliante di una lingua nuova
La scrittura faceva amicizia con la rivolta
il comune si costruiva nella diversità
Ma la cartografia delle tenebre ci abitua adesso
a mappare la complessità della desertificazione
la consonante tragicità della profondità
Il materialismo sussume la violenza del vuoto
e assume il profilo dell’insicurezza,
l’urgenza entra nell’entropia dell’empatia
Il nulla che assedia e minaccia l’esistenziale
non è soltanto un sentimento personale,
un giuoco puerile che si rivela fatale,
è un movimento di libertà assai problematico
che collassa infine nel suo precipuo contrario.