IL COLLEZIONISTA

Sono un collezionista di dita, uno dei più importanti del mondo. La mia collezione di dita ha un
valore inestimabile, possiedo dita rarissime, a migliaia, me le sono procurate nell’arco degli anni
con tutti i mezzi, anche illeciti, spendendo cifre favolose, qualche volta assoldando ladri di
professione, altre volte sfruttando i favori di prostitute. Ma ne è valsa la pena. Per esempio
posseggo cinque dita parlanti, acquistate nel 1969 a Detroit. Ho un set di sedici dita capellute,
nella gamma cromatica completa dal biondo platino al nero intenso. Le ho sottratte a un principe
arabo che le teneva in cassaforte, ma io sono riuscito lo stesso a impossessarmene con un
sotterfugio, durante una cena di gala a Parigi. Ho un dito omosessuale. Un dito che suona la
chitarra meglio di Jimi Hendrix. Un dito femmina con seni provocanti e sedere strepitoso.
Possiedo poi tre dita che stanno sempre a litigare fra loro. Sette dita invisibili. Un dito gigante. Un
dito liquido. Ho un intero camion di dita scriventi capaci di produrre a raffica romanzi per tutti i
gusti. Però ho anche almeno trecento camion di dita lettrici. Così, appena esce, qualcuno è sempre
pronto a leggere il nuovo romanzo.

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