IL LAVA

Certo che ve li lavo, questi cazzo di piatti, di stoviglie, di vassoi e pentole, tegami, padelle, certo che ve li lavo, e rido felice delle confidenze che vi prendete, ah ah ah, il lavapiatti, ah ah ah. Un brindisi allo staff, in sala, forza, in sala, mettetevi in ordine, legati per bene il grembiule, togliti i guanti. Applausi, grazie, grazie, cheese. Are you from Maghreb? Sudo a rivoli grassi, sudo a fiotti potenti, sudo come una carpa morta, come un pezzo di lesso andato a male, come una salsiccia nella frittata portata al pranzo in pineta a ferragosto. Su, a tavola, ragazzi, su, è pronto. No, non mi va la panzanella, mamma, ci sono i cetrioli, io i cetrioli li ho sempre odiati, li ho sempre. Prendo la lasagna, non mangiare troppo che poi non puoi fare il bagno. Chi ci mette il culo per la pista? E le palline con Gimondi e Merckx e Adorni, Motta e Bitossi. Chi li fa i piatti? Io, cazzo, li faccio io, i piatti, e le teglie incrostate, e migliaia di posate, e il Bimby e il Planetario e il Pimer, fanculo il Pimer. Prendi il tempo, il ciclo della lavastoviglie è il tuo cuore, il tuo tempo, il tuo umore, il tuo unico amore, prendi il tempo.

Da grande voglio fare il lavapiatti, il lava.

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