IL SECONDO VESPRO SICILIANO di Francesco Gambaro

Sì, li aveva ammaliati, meglio che alle scuole delle madrasse, un uomo solo, un maestro, un padre putativo. Sì, li aveva convinti che, da soli, avrebbero potuto difendere il fronte della Sicilia meridionale e insieme e un po’ della sua Toscana e molto occidente. Avevano la mira buona e, soprattutto, il coraggio dell’infanzia. Siate veloci a sparare come le nostre Ferrari, esortò. Bambini siciliani contro bambini marocchini. Fu una rivoluzione, ovvero una strage.

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