in aeroporto – nell’attesa di tornare – c’è un fischio regolare
sbatte nell’orecchio e dal vetro il decollo accarezza
tra le ossa – ti depone dentro un posto che non vedi.
ti percorri come fai coi contorni di questo cubo trasparente che
contiene
estranei-stretti. che riflette e scoperchia un dentro eterno.
da SUBSIDENZA – 2) Trasporto – raccolta inedita