Con un paio di forficette
Allenzai molliche di pane,
Bolo
D’immasticato crogiuolo
Ma fui lo stesso Immorte
Alle tue colonne sgomente
Acropoli sonnolenta che stai in gloria
Acropoli che ti cibi del tuo lievito lene…
Carpo frondes
Carpo poma…
In una torrefatta Atene
Chi abbacina è il gufo,
Pur vi luca il frugnolo,
e vi si strucchi,
Coi begli occhi giallastri,
Le pupille che sbrogliano
Le ciglia tonde
Nel perfido coma, e vi arruffi
Quell’infida civetta le penne:
Chi m’avrà richiamato
Alla grotta di tufo
Alla riva che abbacina
Alla barca che stiaccia, alle rime
Che i fiumi dell’al di là sbendano?
Dicta carminis erant
Horrendi. Prime
Prelazioni del coma!
Che compendio avrà mai il portantino
Da una frastagliata lettiga di anime?