Sono leggera e impermanente, ospite in una casa che mi appartiene. Devo percorrere un lungo tratto strada, ma quando arrivo mi accorgo di avere dimenticato le chiavi. So che c’è un ragazzo, è notte, e io dovrei chiamare dentro, chiedere se c’è qualcuno, che mi aprissero. Ma mi vergogno, e non lo faccio.
Torno. È una specie di enorme albergo, dove la bambina ha portato con sé tre orribili paguri pelosi e mostruosi. Sono papà mamma e figlio. A un certo punto iniziano intessere una ragnatela.