“La disperazione degli altri” di Gaetano Altopiano

Potrebbe tornare utile misurare l’intensità della propria disperazione. Dovremmo imparare a farlo. Sarebbe come conoscere la temperatura, o pesarsi a una bilancia di farmacia: peso troppo, troppo poco, sono ok, mi regolo di conseguenza. Avere un parametro personale della capacità di resistere non è soltanto importante ma, sono convinto, è anche assai divertente. Si trasforma un disastro in statistica, ed è un bel modo di salvarsi cacchio. Quello che in nessun modo, mai e poi mai, si può trasformare in qualcosa di diverso è la disperazione degli altri. Creditori, dipendenti, fornitori. Non riescono proprio a essere niente di diverso di quello che sono: creditori, dipendenti, fornitori. 

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