“Qualcuno, in realtà, ce n’è”.
“Non li conosco. Resta il fatto che sia il rock duraturo sia il rap a scadenza o già scaduto alla fin fine sono funzionali al sistema, anche se non ci e gli pare. Incanalano rabbie e malesseri giovanili, e di fatto li neutralizzano, li narcotizzano, invece che accendere la miccia della necessaria rivoluzione. Noi cinquantenni siamo stati fregati nel medio periodo; voi ventenni precari siete, invece, stati fottuti in partenza. Com’è che non ve ne rendete conto?”.
“Ce ne rendiamo conto, ahivoglia se non lo capiamo. Ma non abbiamo speranze. Un altro mondo possibile non lo vediamo. La rivoluzione non sappiamo che cos’è. Utopia è una vecchia parola che leggiamo sui libri scolastici. Dietro di noi ci sono soltanto giganteschi fallimenti, disastri politici. Tutti vostri, peraltro. Mi dici che cazzo dobbiamo fare, a parte andare ai concerti che ci piacciono?”.
“Guarda, al prossimo a cui vai, ti accompagno. Per solidarietà ziesca”.