LA TORRE

Nessuno sa chi sia stato tra noi l’ultimo a avere fumato con Staina. Forse per la natura scontrosa dei suoi genitori, meglio conosciuti nel quartiere come “i solitari”, che mai avrebbero permesso che qualcuno ficcasse il naso negli affari privati. O forse per la sonnolenza in cui piombò la ragazza dopo il dodici giugno, giorno in cui si fa coincidere il passaggio degli ultimi tir slovacchi carichi di bestiame con l’inizio della sua letargia. O, unica ipotesi che condivido, per il fatto maggiormente antipatico che la loro residenza per quanto situata in una delle piazze più centrali è posta troppo in alto perché i suoi abitanti possano avere una vita normale. Su quel torrino, infatti, il vento soffia incessantemente rendendo l’esistenza di quella famiglia impossibile. Non poche volte abbiamo visto il vecchio arrampicato stemperare calce cercando di modificarne la struttura. Fissare travi e tirare carrucole. Col solo risultato di averla resa mostruosa.

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