Sono sopravvissuto ai denti di latte,
all’odore delle sacrestie, al cuore
trafitto dai pugnali, ai peccati
mortali che puzzavano di cera,
alle preghiere, ai giochi feroci
della carne, alle risa dello sberleffo,
alla magrezza, alle piaghe della pelle,
alla paura dei corridoi vuoti,
al freddo dei corpi dei miei morti
alla rossa fanfara delle parole
che riempie i nostri giorni.
Ora guardo le nuvole che cambiano nell’istante.