L’ANNO CHE IO ERO NATO

l’anno che io ero nato c’era un altro papa, noi invece non c’eravamo tutti perché le mie sorelle dovevano ancora arrivare. dopo ho saputo che quello stesso anno in un altro paese era caduto un muro famoso come un monumento, che aveva anche il nome e il cognome. io pensavo che la notizia era che non l’avevano costruito bene, e che per fortuna non si era fatto male nessuno anche se quando è caduto c’era più gente che a messa. quando abbiamo tolti gli amianti dal cortile perché erano diventati un problema come gli alveari delle api, mi sono ricordato del muro e mi sono chiesto se l’avevano smontato per lo stesso motivo. a scuola poi iniziavo a vedere una pelliccia attorno alle scritte sulla lavagna e non riuscivo a dire le parole, come una balbuzie della vista, e allora mi hanno insegnato ad usare gli occhiali per tosare le lettere. una volta che mi era andato il bagnoschiuma negli occhi li ho chiusi subito perché se ci pensavo diventavo cieco e invece quando li ho aperti ci vedevo bene, poi li ho chiusi e riaperti di nuovo e ci vedevo normale che ormai voleva dire non bene, e mi sono sentito un po’ triste.

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