L’ASCENSORE ESPETTORA RUMOROSAMENTE

l’ascensore espettora rumorosamente dal suo alto seggiolone, nel mio corpo è accoccolata l’eco che mi
ronza dentro come un marciapiede. non più di mezz’ora fa, l’ascensore e il vento erano impegnati in un
intricato dibattito dottrinale che andava avanti da diciotto anni. l’ascensore ha un fantasma nel naso
(questo è storicamente accertato), cerca di farlo uscire ma il fantasma non trova l’uscita, come un forno
in un uccello tropicale. non ricordo più la formula per calcolare la temperatura del forno. la mia
maestra delle elementari mi avvolge una mano attorno alla spalla e mi sussurra all’orecchio che
all’ascensore manca il nido della sua infanzia, e poi ritorna in volo al suo tavolo da picnic.

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