penso oh
(06.09)
penso che dovrei parlare un po di quest’incubo. é un incubo plurale. le sue parti autonome compensano la varietà degli effetti. é insomma un incubo che invece di rovinarmi il fegato mi ripulisce con eccessiva solerzia i reni. psicologicamente diuretico.
mi sfiorano brezze terribili: l’impotenza non soltanto quella sessuale la memoria autofaga la solitudine. sicché mi trovo in una tuta che mi protegge mi espone mi aizza.
non sono affatto benfatto. anzi peggioro.
pinturicchio molto. fumetti.
annuso molto.
mi sono fatto crescere la barba.
esploro senza soste la periferia della periferia della periferia.
il limite non da requie. ci sono anche i sorrisi (il leggere) rapidissimi .
pochi incontri ma continui. e in una luce fotografica inattaccabile.
se qualcuno non vuole o non sa starci pazienza. non fa niente