assaporo
(07.11)
assaporo una doppia velocità circadiana – a) l’accelerazione del tempo tipica della vecchiaia b) la dilatazione dello spazio tipica dell’adolescenza.
assaporo nelle budella un insieme ritmico che mi allontana da ogni coniugazione fisiologica da ogni monologo.
forse una delle ragioni per cui ho smesso di scrivere favole é in ciò: io stesso faccio parte di un processo che nella sua probabile globalità immediata ha chiamiamola così ‘struttura di favola’.
non saprei spiegarmi in altro modo la condizione di benessere generale dentro cui mi muovo malgrado nulla o quasi nei fatti e nelle relazioni funzioni.
quest’assenza di funzionamento mi pare poi proprio il modo più rapido di attraversare indenni il moltiplicarsi delle velocità e delle direzioni.
arriva questo pensiero: non si può non credere nella buonafede dei ladri e degli assassini.
‘i bei colloqui’e le belle avventure in ogni caso gocciolano in forma di ‘buchi’ senz’alcun odore.
e poi però la regola mercuriale: starsene sempre a parte delle proprie esemplificazioni.
‘dove trovi ciuk questo tipo di colla’?
e perciò per autocommento: un’astronave interstellare che ha inequivocabile forma di sputo.
(medita medita a lungo facendo sudare una ad una tutte le tue sinapsi sull’omologia tra sputo e nuvola)
ci sono poi e sempre i pensieri sulla situazione politica locale e planetaria che sono pensieri paralleli. anche se un po fa ridere il modo in cui la situazione del villaggio é parallela a quella del pianeta. dico fa ridere il modo della mente di stabilire una relazione di riconoscimento con la situazione. fa ridere avere pensieri. ma non mi va affatto di escludere da questo riso lo sbuffo lento e improvviso della tenda.
ti pare stimolante o ciccio ricavare dal finestrino del treno che comincia a muoversi la mano che posa la borsa sulla reticella.
che tu riesca a piegare in due senza sforzo e senza farlo risuonare un profumo: cosa vuoi che m’importi? non mi fa neppure ridere: questa é la mia perfezione.
se poi si passa agli studi sulla vicenda moro ti dirò che tutta la loro energia (senza neppure riferirla a questa mia condizione) é assai meno consistente dello sforzo che si fa a suo modo cospicuo per trascrivere il presente ‘pensiero’.
autocommento: non pretendo di stare coi ladri e con gli assassini. ma ladri e assassini tollerano senza sforzo la compagnia degli sciacalli e questi ultimi mi accettano cosi come sono e come appaio. e perciò siccome sono voluttuoso li stimo e alcuni (p.es. lima) li amo.
meglio non parlare delle ‘nazioni efficienti’. giappone francia germania ecc