LEOPARDIANA

Addomesticare gli infiniti comprimendoli in barattoli di vetro messi in fila. Non tutti gli infiniti sono uguali, dice però Cantor. Ci sono infiniti più grandi di altri infiniti, eppure, come vedi, qui i barattoli sono tutti uguali. Non è facile farli entrare nei barattoli, gli infiniti; vanno maneggiati con delicatezza ma anche con decisione: approfittare del momento giusto e, zac, chiudere il coperchio. Comunque è inutile negare, Annamorena. Nel condominio lo sanno tutti cosa tieni in cucina: barattoli di vetro in fila. Tutti uguali, i barattoli. Però, mi dici, le diverse dimensioni di ogni infinito sono indicate nelle etichette. Ma certo. Lo sanno tutti nel condominio come sei inaffidabile. Ti conoscono bene, si ricordano ancora di quella volta che, partendo per due settimane di ferie, hai dimenticato il gatto chiuso in casa, in quel tuo monolocale senza balconi né uscite e al tuo ritorno era stecchito, sotto il tavolo, assaltato dalle formiche. Però allora i barattoli non li avevi. Ma certo. Se li avessi avuti, i barattoli di vetro pieni di così tanti infiniti, eh, sarebbe stato molto diverso! Ma nel condominio lo sanno tutti come sei fatta. Si ricordano, certo che si ricordano, di quando hai bruciato la torta e ti sei presentata alla festa condominiale a mani vuote, senza neppure chiedere scusa. Lo sanno tutti che sei stata tu e non tua sorella a  strisciare la macchina dell’avvocato che abita al terzo piano. Sei stata tu, lo sanno tutti. Sei stata tu a sporcare di grasso le scale. E tutti sanno che disprezzi il buonsenso al punto da professarti pessimista in questo nostro mondo di assolutamente felici. Leopardiana, addirittura.

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