LETTERA A MARY POPPINS

Ciao Mary Poppins,
oggi hanno tagliato la testa a mio figlio. Fossi sicuro di qualcosa penserei che sei stata tu. Per il resto bene. Ma con questo fortevento, che dal camino spazza nella mia vecchia casa, non riesco a contenere i miei dispiaceri convulsivi. Sono domesticamente nudo. Mi disegno allo specchio e rido. Però le risate non mi curano e, certamente, non curano l’ernia. Peccato perché, per il resto, è una bella giornata. L’ho fatta benino. Con quel colpo di scopa a mio figlio anche tu sei venuta benino. Comunque continuo a non essere sicuro se hai colpito l’osso del suo collo nel giusto punto di rottura o se sia stato mio figlio a colpire con l’osso del collo il bastone della tua scopa. Ti ho vista registrare lo spessore e la qualità della carta con soddisfazione. Reciproca. Penso proprio di avervi fatto tutti e due benino su questa bella carta. Domani forse tornerò a trovarti. Fossi forte come un dio di nitrocellulosa, verrei solo per decapitarti. Non te soltanto, nemmeno me avrei voluto disegnare. Figuriamoci mio figlio.

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