LILI’

Qui i miei desideri, qui le mie piume, o cavaliere, qui Costantino e, accanto al sovrano, Costanza. Qui le granelle di lapislazzuli, accanto la polvere del cavallo. Qui un quarto dei miei sogni, lì una lombata da due chilimangiari. Qui il sole ridicolo dell’abbaino, altrove la luce della saliva sul francobollo. E le insopportabili, belle, bottigliette di cocacola, e i profuni di Mozia, e l’andarivieni da Tusa a Tusa a Tusa, e l’essere furiosi perché non si corre, giorno dopo giorno, a tavola per tempo. Lì, Lilì, c’è bel silenzio, qui Aguirre.

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