Varchi la soglia d’un’ora abrasa
sguardo chino su una bellezza di sale
l’ombra assopita pervasa
da un guizzo d’aria
lasciala scorrere nel tepore
di una musica materna
inopinato un vento suscita ricordi
vecchi ritratti mai sbiaditi
né dissipati dal vorticoso presente
il fiero sguardo nutre lembi di pelle
umidi sorsi di sazia meraviglia
s’empie il tondo
incorporeo s’annida lo sgomento
trattenuto da lombi poderosi
vacilla la luce nello specchio
cattura l’immenso
lo depone nel calice superbo