Mi sveglio di soprassalto dentro un sogno. Apro gli occhi e dinanzi a me c’è il mio cervello: una lastra marmorea cosparsa da tenui venature. Sottile trasparente, come se ne vedessi una sezione attraverso il vetrino di un grande microscopio. Emana
una luce bianca, piatta, fonte ed effetto della sua attività. Il mio sguardo la segue lungo una crepa sanguigna che lo percorre in orizzontale. Una linea nervosa, dapprincipio impercettibile, dentro un groviglio fitto di gangli che si insinuano in un cammino tortuoso fino all’altra estremità. La luce ha un moto imperioso. Il mio cervello mi parla con quella luce spietata. Lo fisso atterrita senza capire. Anche il cervello mi osserva, quasi fosse un occhio da cui non può esserci scampo.
(da VERMIGLIA GOCCIA, MANNI editore, 2023)