Valerio Melchiotti: “Presentazione”, acrilico su tela, 30 x 40, 2024
Valerio Melchiotti: “Presentazione”, acrilico su tela, 30 x 40, 2024

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Pippo Zimmardi, “cose”
Il cucchiaio nell’orecchio

 

il Cucchiaio si ferma dal 10 al 16 marzo per manutenzione

SEMPRE GUERRIERI

Avrei bisogno di un cane, un canino piccolo, non questi cosi dei Pirenei, queste bestie enormi che inondano la Val d’Arno a pisciate, un canino che mi tenesse un po’ di compagnia, che – nemmeno le leccatine sul muso, quelle no: uno di quei cani che si alzano e ti …

IL VESTITO BIZANTINO – 64

Un letto di conchiglie per tagliarsi i piedi E le notti stupidine della conca La cancrena di un attimo. Il dovere del giullare è rendere felici Gli gnomi. I calessi ossuti della vergine Del salto lungo non essere più vivi. Qui barcolla la nenia dello strappo Questo canuto cappio per …

STANZA 409

lui mi striscia mi soffia e mi muove gli dico, prendimi aprimi il petto dentro sono seme. nel mio ventre il suo pianto capriccio aspetta solo che stagioni. sulla camicia leggera di lino la polvere si fa lenta.     (da MR .ME, Arcipelago itaca Edizioni, 2022)

DICHIARO

Dichiaro che il mio compito, qui nel deserto del Gobi, è di stare disteso su un catafalco ricoperto di drappi e gualdrappe, e sognare. E poi raccontare al popolo tutti i miei sogni, uno per uno, in ogni minimo dettaglio, compresa la particolareggiata descrizione del mio glande mentre viene divorato …

DA QUI NON VEDI UN ACCIDENTE

da qui non vedi un accidente ma è sicuro: due volte non è la stessa cosa e l’altra è l’ascia un incidente e patetici tutti questi crani da esposizione pseudopoetica: la male detta sputa la sigaretta da un cranio vero e tutta la fine è già passata       …

psychowarp

(è) entrato in due bar, parlano di santas coi perizomi, corrente alternata in uno, il primo o il secondo, 1 tv radio quasi nazionale manda il cattivo e manda il cattivo pop, una cosa psicoattiva e italiana per ti distrugge i neuroni mentre bevi l’sgorgorina lavazza che chissà quanti altri …

CERTEZZE

Carla si avvicina alla finestra come ogni santo lunedì al mattino mentre passa un auto targata Roma Milano per Berlino alle sette e quarantatré in punto mentre un caldo rovente fuma dalla caffettiera in fiamme che urla come un treno correndo su rotaie arrugginite di passeggeri che dondolano su zaini …

A QUINDICI ANNI

a quindici anni era già una pianista alcalina, l’avevo presa dalla quinta cucciolata e cresciuta senza l’aiuto di nessuno. mi sarebbe piaciuto averla come pattinatrice, giacché nelle sue incarnazioni passate era stata spesso una spirale e l’unica volta che eravamo stati a contatto era comunque andato tutto bene. in questo …

PRIMO PASSAGGIO ALL’ALBA DI AFRODITE

Nel profondo di un frammento di una delle mie ossa morte succedeva questo: un signore, con il dito indice della mano si contava le cinque dita del piede. I suoi occhi guardavano per terra, poi, a ogni conta, l’orizzonte, come in effetti ci si potrebbe aspettare. Più contava, però, più …

alla Follia di Banvard 5

In questa scena del film, il rapporto tra ciò che vediamo e che sappiamo non è definito. Ci accorgiamo che potremmo essere a nostra volta visti. I due sconosciuti, quando provano a comunicare, finiscono per parlare non tanto l’uno con l’altra, ma agli assenti.