Foto di Pippo Zimmardi, album “laboratorio” 2021
Foto di Pippo Zimmardi, album “laboratorio” 2021

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Pippo Zimmardi, “cose”
Il cucchiaio nell’orecchio

 

 

SCAFFALE 106 – 161118

a Se un fiore fiorisce un sol giorno, non per questo la sua fioritura ci appare meno splendida (…il trascorrere del tempo, il suo incessante divenire, inesorabile…. Il corrompersi delle cose…nel corso dell’esistenza vediamo svanire la bellezza del corpo e del volto umano…ma questa breve durata aggiunge a tali attrattive …

(FLECTAR)

Fosse il fresco del costone purgatoriale a confortare la transigenza del giunco, trasmutazione come di verghe in piaghe, della fonda infanzia. Al pronunciare latino dona e preda, nel ferimento del maggio, suo rigoglio.     Dalla sezione Serpe di Laconia, La furia refurtiva (2016, Vydia editore – MC), pref. di Giorgio Bonacini.

LACRIMAE RERUM 37

Una candela Perché essa sia ci vuole la fiamma, guarda, si strugge per poter brillare; consumarsi rivela e uccide.

35

ricordo le barchette di scorza sì quelle che odorano ancor oggi – sulla sponda del fiume lento lento lento in un tempo lontano e mi lascio andare in tramature tracciate agli dei in rifugi indistinti nei mercati di mercanti migrati i luoghi di noi       da KHAMSIN – …

qui accanto (1980) prima parte

1 salgo con fianchi ondeggianti due gradini e mi irrigidisco nell’ombra tiepida dell’arco mi nascondo con un occhio e con l’altro vado sistemando le pieghine della gonna e mi guardo contemporaneamente le caviglie le scarpe ne approfitto e mi annaso il tepore che sale dal petto cosi mi sposto soprattutto …

PAGINA BIANCA 18

Egli quella mattina     stropicci addosso ai colli gli occhi. il corpo stendi e inglobi svegli. finestra polvere tendina. doccia zucchero granelli di biscotto.   scrivi.   mormora il sole al vento di dirti. che un giorno hai piovuto. l’ombrello si è aperto. rotto. hai toccato il fondo. accettando …

Storia di mongolfiere 1. Istanbul (primo decennio del XX Secolo)

questo sarà il racconto di un’impossibilità (o di un’incapacità): come scriverti della vertigine mentre ci si solleva dal suolo e Istanbul diventa i suoi tetti fittissimi come cannicci color granato? come descriverti la strettura dei vicoli scorti dall’alto e l’onda delle voci che dai mercati si disperde nel mezzogiorno del …

OSSO DI FORMICA

Un osso di formica molto cieco viveva vendendo formiche disossate che nessuno comprava. Appoggiato al muro accanto alla porta del suo misero negozietto osservava i passanti che affollavano il vicolo. In silenzio, a tutti insegnava le sue tecniche di gestione della rabbia.

DUE CORPI ERANO UNITI

due corpi erano uniti in galleggiamento non potersi staccare per deformazione: uno mutava da dentro per farsi caverna si cavava gli organi per mostrare la divisione deponeva i troppo pesanti l’altro smistava quelli dolenti in sedimenti       da SUBSIDENZA – 3)  Deposizione – raccolta inedita