Il tizio non ha un solo dente in bocca, non uno. E ride beato, allarga la bocca in uno spettacolo indecente di gengive violacee e sangue, qua e là. Al collo porta una catenina d’argento con un molare di alabastro appeso che penzola e sbatte contro al petto nudo e villoso. E ride a crepapelle.
Papelle.