PASSATA

Appena passato San Giuseppe incontro Antonio che vende il suo rosso di garanza alla massima maturazione. Ripassata per acquistarne altro delle varietà tondo e bastardino, attendo in compassata calma. Ma ciò che passa non è tempo in contiguità, piuttosto la mia fretta di dare inizio con passione, nel fresco androne, alla trasformazione. Al turno mio, già concludendo, si passa all’ombra della vite suprema che i primi graspi in appassimento Antonio offre tuttocompreso. Con scorta a sufficienza traduco la ricetta e cadmio, garanza, porpora affogano nell’unico pantone. Ripassata ai setacci largo e fino la polpa sputa semi e spappola, poi si rimette in gocce di carminio puro della giusta densità. Boccaccio mio, questo sangue andrà nel sottovuoto per le storie dell’uggiosa … passata, passata … . Ma se in questo avvallamento ricordo le stragi, se in questa distopia mi ascolto, al mondo non passa la sbornia di plastiche; a bocca di porto, strafanno bandiere.

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