Per cuocere un pollo bisogna anzitutto acchiapparlo, il pollo, e poi ucciderlo. Ma il pollo, spesso, non è d’accordo. Bisogna rincorrerlo in giro per il pollaio, e scivolare anche sulle merde di suddetto pollo e dei suoi fratelli. Capita talvolta di sbattere violentemente la testa su una qualche sbarra messa di traverso – capita di svenire sdraiati tra le merde di pollo. E che il pollo, intenerito, ci becchetti lo sporco dal fondo delle orecchie, piangendo, mentre noi siamo svenuti.
Per quel giorno, allora, niente pollo.
Pollo.