30 ago 2002
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la nebbia scivola giù dal monte mi coglie
nel treno mentre sfoglio il giornale
mi fa domande sull’impero degli occhi
ascolto tollerante non so rispondere
sto dentro la nebbia sono cieco
il treno corre la nebbia mi accarezza
non fa più domande
quant’é alto il paese visto dal basso
ai piedi dello sperone di granito rosa
sostenuto da rossi contrafforti ad archi
a mezzogiorno ho fame e risalgo
é un labirinto di portici botteghe interni
bambini immobili seduti per corridoi
gente profumata che va veloce lieve
luci su luci illuminano ombre su ombre
che mi rovesciano fuori verso la cima
trovo specchi in cui mi fermo e mi osservo
nell’orizzonte della valle lontana a