Ogni volta che dalla finestra della cucina vedo transitare in volo un umano in fiamme, alcune domande sulla natura del fenomeno mi si liberano dentro: mi esplorano concitate come in un giardino un gatto all’apertura di una gabbia fatta di sei pareti e quattro ore.
Seguo la traiettoria luminosa fin dove posso: a volte l’umano si schianta contro uno dei condomini che vedo da qui, altre passa oltre e va a scomporsi chissà dove.
Il vicinato nicchia e infine lascia correre. Io, quasi sempre, ho da badare a un soffritto e il gatto si rivolge all’odore che sale q.b.
“Volevo fermarmi a tre righe ben scritte” (Gorilla Sapiens Edizioni 2019)