siedo nell’unico spazio della panchina
non occupato da quelle di piccione
tempo 5 minuti arriva il primo
dipendente da qualche sostanza
a chiedermi una monetina
ringrazia ma senza essere contento
poi il turno di uno con accendini e fazzoletti
e tre ragazzi in cerca di una cartina
anche la natura
coi fiori che non possono essere contati
segnano che manca ancora
un’ora e tre quarti
vado per qualcosa di bello
in mezzo ad altre che non lo sembrano
dal fioraio
e regalarle un mazzo di rose bianche
senza che me l’aspetti
quando ci sono omicidi senza colpevoli
sospetto sempre di quelli che leggono i libri
non si è quasi mai tristi di una sola tristezza
è più una folla con a capo una senza via d’uscita
mi sembra dopo anni di fare qualche progresso
il fruscio fra gli alberi
vedere l’attraversamento
un momento dopo subito no
l’arte di tirare la corda
chiedersi se altri stanno su qualcosa di simile
ma non lo danno a vedere
imprese al millimetro
freddezze da panico
stare a galla
con tutto quello che c’è
da pagare questo mese
per non peggiorare la situazione
ci trattiamo bene