SCAFFALE 111 – 151009

L’arte è la vicinanza con l’animale (lo stare tra l’animare e il dio)
È un misurarsi (come scalare una montagna), un accorgersi di sé e di tutto il resto
Il rito rimane ancora intatto
L’arte come risposta organica ad una mancanza di capacità di stare nel mondo e nel presente
(per trovare un altro/nuovo coraggio)
Essere epici
Uscire da una burocrazia temporale per entrare in un infinito poetico
b
Eccomi, un vegliardo buontempone, vile ed egoista e incline alla vendetta
c
Aver avuto il coraggio di perseguire un sogno di merda
(di ciò sono moderatamente orgoglioso)
Non basta fare l’arte, bisogna vivere l’Arte
Svegliarsi presto (sarà mai possibile)
La prima vastità del giorno
Mancano 66 giorni all’estate
Vorrei abbracciare la notte
Nulla, se non parole
Terribile finale
Versi di R. M. Rilke
Musica di Shostakovick
E un po’ mi duole dover andare
Il suono delle cose
Suono che matura nello spazio
Un gallo cantò in lontananza

 

 

 

(da IL MAGAZZINO DEL RAMARRO)

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