se mi dicono che il posto che occupo in questo momento non è quello mio. che questo posto è del
signor presidente. io mi sposto di malagrazia. lascio il posto al signor presidente e però resto li in
un cazzeggio chiedendomi se il mio posto è quello lasciato vuoto dal presidente. arriva il
vicepresidente e mi prende per il braccio. io conosco il vicepresidente da almeno ventanni. è stato
mio professore di ginnastica e in una certa occasione mi ha anche fatto conoscere la mia prima
fidanzata. bionda. forse non proprio bella. ma angosciosamente attiva. magra. che ora si alza e
dice al presidente no il suo posto è questo. e si muove subito verso il posto che il presidente lascia
vuoto un po rosso ma sorridente. nello stesso tempo il comandante dei carabinieri fa un cenno
secco con l’indice bene in alto che si può scorgere dalla cima della collina. io capisco subito e mi
sposto. e raggiungo l’estremità destra del tavolo dove fin dall’inizio c’è una sedia vuota. è un posto
privilegiatissimo. sotto il vento incessante che viene dal lago. dunque raggiungo questo posto e mi
giro per ringraziare il capo. ma mi rendo conto che un po tutto è diverso. infatti sto dicendo al
presidente con un sorriso mi scusi proprio mentre cedo il mio posto alla donna. e spero che
nessuno glielo tolga. pochi sanno quanti patimenti ha subito la disgraziata. è ancora più pallida
del solito. è sudata. è una donna magra pallida e sudata. in queste circostanze non può essere
lasciata sola. così chiamo alcune mie giovanissime amiche della capitale e gliele sistemo ai lati per
protezione su posti che erano appositamente disponibili. e infatti sulle spalliere dietro c’è scritto
miss capone miss battaglia miss orbi. sono molto soddisfatto. ripasso dietro le spalle del
comandante dei carabinieri e sento che la sua divisa profuma della stessa colonia tedesca autentica
che c’é in uno degli scaffali della libreria nell’anticamera della mia casa di campagna. il
comandante siede alla mia sinistra. e allora capisco intuisco che il posto che sto occupando spetta
di diritto al vicepresidente. cominciano i primi fuochi. indirizzati a chi é rimasto fuori dal gioco. ci
sono scoppi fortissimi in rapida successione. mi sento un po stordito. sto immobile aspettando che
smettano. temo che se dovessi prendere posto ora la catena dei movimenti ne sarebbe intralciata. il
presidente già abbastanza inoltrato nel suo discorso d’apertura indicandomi dice che sotto la
fierezza che è segno di responsabilità ci sono dubbiezze autentiche e un’esemplare modestia
disegno di Gaetano Testa