Ho timore che il ventilatore pratichi un buco sulle mie giunture auto-abbronzate. Ho timore dell’anguilla come in passato [quando il laccio della proporzione mi occludeva di cosmetiche masse]. Nelle varie parti del giorno mio padre marciava semichiuso dentro il calcolo infinitesimale. Il suo naso inversamente ecclesiastico scalpitava nella scossa di una intercettazione. Io da sempre ho accettato la missione di avvinghiare nella polpa l’elemento fuoco. Ho timore dei nuovi armamenti. Dei bruni ululati.
(Rivisitazione in chiave consequenziale di un omonimo testo apparso su Plasma/ Sottomultipli del tema “ Ricordo” – Fermenti)